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LA CITTÀ PROIBITA

LA CITTÀ PROIBITA

La Città Proibita è il palazzo imperiale meglio conservato in Cina, oltre che il più grande palazzo antico del mondo. La splendida architettura degli edifici e la loro disposizione nei diversi cortili rappresenta l’essenza e il culmine dell’architettura cinese tradizionale.
La Città Proibita, situata nel cuore di Pechino, ospitò 24 imperatori delle dinastie Ming (1368–1644) e Qing (1644–1911). La costruzione del grande palazzo cominciò nel 1406, il quarto anno di reggenza dell’imperatore Yongle della Dinastia Ming, e terminò nel 1420.
Nei tempi antichi, si credeva che l’imperatore fosse il figlio del Cielo, quindi la sua residenza sulla Terra fu costruita come riproduzione del Palazzo Viola, il luogo che secondo le credenze ospitava il dio del Cielo. Il palazzo imperiale era quindi un luogo così divino da essere proibito alla gente comune: da qui il nome Città Proibita.
Ai quattro punti cardinali, le mura si aprono in quattro porte principali: la Porta Meridiana a Sud, Porta della Divina Potenza a Nord, Porta della Gloria dell’Est e Porta della Gloria dell’Ovest. I visitatori oggi possono accedere alla Città Proibita attraverso la Porta della Pace Celeste (Tienanmen), che conduce alla Porta Meridiana del palazzo. L’uscita principale è quella opposta, la Porta della Divina Potenza.La Corte esterna è costituita da tre edifici principali, il Palazzo della Suprema Armonia (Taihedian), il Palazzo dell’Armonia Centrale e il Palazzo della Preservazione dell’Armonia (Baohedian). È in questi palazzi che l’Imperatore teneva le grandi cerimonie e conduceva gli affari di stato.
La Corte interna è composta da tre strutture principali: il Palazzo della Purezza Celeste, il Palazzo della Grande Unione e il Palazzo della Tranquillità terrena. Dietro i tre edifici principali ci sono sei palazzi orientali e sei palazzi occidentali, nei quali l’imperatore era solito condurre gli affari quotidiani e che erano gli edifici dove vivevano l’Imperatore e le concubine.
Per dimostrare che l’Imperatore era il figlio del Cielo, la sua residenza doveva essere al centro dell’Universo. Per questa ragione, tutte le porte principali si trovano sull’asse Nord-Sud della vecchia Pechino, linea che divide anche simmetricamente il palazzo a metà.
I colori principali della Città Proibita sono il giallo e il rosso.
Muri, colonne, porte e finestre sono dipinte di rosso, colore simbolo di felicità e buona fortuna secondo la cultura tradizionale cinese.
Le tegole dei tetti invece sono gialle, un colore che durante le dinastie Ming e Qing poteva utilizzare solo l’Imperatore.
Sui tetti degli edifici principali si notano file di piccoli animali che ricordano i gargoyle dell’architettura occidentale.
Sono in realtà file di draghi, fenici e leoni, tutti animali simbolici nella cultura tradizionale.
Il drago e la fenice, rispettivamente, simboleggiavano l’Imperatore e l’Imperatrice; il leone invece era (ed è tutt’ora) simbolo di forza. Il numero degli animali varia in base all’importanza dell’edificio.
Si scelse il legno migliore per la costruzione di edifici e padiglioni e non sono stati usati chiodi, visiti come elementi che avrebbero interrotto l’armonia delle forme e del complesso.
I leoni posti agli ingressi sono i guardiani simbolici dell’edificio. Sono sempre in numero pari: a sinistra c’è la femmina e a destra il maschio.

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