MUNEDAIKO
 

Munedaiko è un gruppo di studio dedicato alla pratica ed alla valorizzazione del tamburo tradizionale giapponese per scoprire, sviluppare ed evolvere se stessi. Riconosciuto ufficialmente come collaboratore culturale dall’ambasciata giapponese in Italia, realizzano concerti in tutta Italia ed in Europa per far conoscere il potere espressivo dei loro tamburi. Riportando nelle loro incredibili performance la musica, il teatro e la danza di questa secolare tradizione fanno rivivere, a chi li ascolta, frammenti del Giappone antico. L’obiettivo del gruppo è, attraverso l’arduo allenamento del corpo, l’arte e la cultura, trovare la stabilità della mente e dello stato d’animo, per approfondire lo spirito in armonia e in risonanza con l’altro.

TAKUYA
 

Taiko-ist TAKUYA è nato nel 1983 a Fukui, in Giappone. Ora vive a Monaco di Baviera, in Germania, dal 2011. Takuya suona il Taiko dall’età di tre anni. Ha suonato tutte le parti di Odaiko, Okedo taiko e Shime taiko. Takuya è uno dei pochissimi musicisti solisti di Taiko al mondo, che rende ogni sua esibizione squisita e indimenticabile per tutti.

DANZA DEI LEONI SUI PALI
 

Torna la suggestiva danza del leone, spettacolo della tradizione cinese, con una grande novità per l’Italia: ben due i leoni che danzano ed eseguono la loro difficile coreografia sospesi sui pali a quasi 2 metri di altezza…

MOCHITSUKI “MEDETAYA”
 

Perchè aspettare la settimana di Capodanno se si può godere dello spettacolo Mochi anche all’interno del Festival dell’Oriente? Una performance che vi farà rimanere letteralmente a bocca aperta vi aspetta! Gli artisti del Mochi sono pronti per creare proprio davanti ai vostri occhi increduli la tipica torta Mochi: una torta “appiccicosa” di riso cotto al vapore giapponese!!! Ne esistono due tipi diversi: quella con fagioli rossi dolci e quella con farina di soia con zucchero, tutte e due gustosissime e dalla preparazione veramente spettacolare!
Gli artisti di Medetaya vi offriranno momenti indimenticabili e… Golosissimi!!! Benvenuti al Festival dell’Oriente… lo spettacolo è servito!

OJARUS
 

Avete mai assistito ad un’esibizione di pagliacci giapponesi “mistici”? Il Festival dell’Oriente è l’occasione giusta! La base della recitazione degli “Ojarus” proviene sia dalla tradizione antica, sia dal moderno teatro giapponese… Provate a non ridere appena saliranno sul palco con un copricapo così lungo che sarà difficile dimenticare! Il loro spettacolo ha bisogno di molta attenzione… E’ divertente e, soprattutto, molto stravagante! Presentano la giocoleria tradizionale e moderna giapponese, esibendosi in kimono e ballando con l’ombrello ed il ventaglio tradizionali.
La loro particolare commedia “mimata” e la loro magia sono conosciute ed amate in qualsiasi parte del mondo.

KHUKH MONGOL – MUSICA E DANZA DALLA MONGOLIA
 

Eccellenti rappresentanti della musica e del folklore della Mongolia, il gruppo “Khukh Mongol” propone un vasto repertorio di musica strumentale tradizionale, canti e danze, in particolare il classico Khoomii. Le performance si svolgono con il supporto degli strumenti musicali tipici, come il Morin Khuur (uno degli strumenti più importanti del popolo mongolo, noto anche come violino a testa di cavallo) o il Guzheng (strumento a corde che si suona su un supporto rialzato), ed i musicisti indossano il tradizionale abito di broccato dell’aristocrazia Mongola.

DANZA BHANGRA
 

Il Bhangra è una forma di musica e danza che ha origine nella regione del Punjab del Pakistan e dell’India. Il bhangra nasce come una danza ballata dagli agricoltori per festeggiare l’arrivo della primavera, un tempo nota come Vaisakhi. I ballerini utilizzano abiti coloratissimi in un vortice di coreografie ricche di energia, sincronia, colori e divertimento. Nasce come ballo di gruppo principalmente maschile, danzato da agricoltori fieri e soddisfatti.

DANZA TRADIZIONALE COREANA
 

Grazie al prezioso contributo della “Korean Music Management”, avrete la possibilità di ammirare la coloratissima e suggestiva danza tradizionale Coreana.
Proposta da un gruppo di talentuose danzatrici Coreane ed articolata in varie coreografie, che contribuiranno a rappresentare l’eleganza e la solennità tipica di questi balli. Danze che simboleggiano i fiori, la femminilità, la bellezza, eseguite con i meravigliosi abiti tradizionali e con il supporto di elementi coreografici quali i ventagli o il tamburello Sogo.

KEIICHI IWASAKI – IL MAGO GIAPPONESE
 

Preparatevi ad uno spettacolo che vi lascerà letteralmente a bocca aperta! Il mago illusionista Giapponese Keiichi Iwasaki vi proporrà i suoi trucchi strabilianti, accompagnati dalla sua grande carica di carisma e simpatia. Uno show mozzafiato, di grande stupore e divertimento, dedicato a grandi e piccini!

CHINESE FACE MASK CHANGING
 

Il face mask changing è un’arte Cinese caratteristica dell’Opera del Sichuan. Agli inizi faceva parte della commedia tradizionale, l’attore per mostrare al pubblico
i vari stati d’animo del personaggio, sostituiva una ad una le maschere del volto con movimenti rapidi, quasi impercettibili. Nel corso degli anni si è evoluto, diventando uno spettacolo a sè molto amato. Per il modo in cui le maschere si succedono l’una all’altra, il face mask changing viene da molti considerato uno spettacolo di magia, di cui e’ vietato svelare il segreto.

PITTURA GIAPPONESE SUIBOKU-GA
 

L’artista Giapponese Yoshiko Kubota proporrà al Festival dell’Oriente una delle arti creative più caratteristiche della cultura Nipponica: la pittura Suiboku-Ga. Eseguita con inchiostro di china su fogli di carta di riso, questa tipologia di pittura è molto popolare in Giappone, e la maestra ne offrirà un saggio realizzando opere e ritratti per il pubblico.

CHINESE KUNG FU TEA
 

Arte tradizionale Cinese, combina due delle rappresentazioni tipiche della cultura di questo paese: il Kung Fu e la cerimonia del tè Gongfu Cha. Il maestro Jin Gang Xiaoshi proporrà questa esibizione molto particolare, con l’ausilio della classica teiera dalla bocca lunga ed accompagnando il tutto con la maestria e l’eleganza delle mosse di Kung Fu.

ARTE MUSICALE CINESE
 

La musica è uno dei grandi protagonisti della tradizione culturale Cinese, e sarà degnamente rappresentata al Festival dell’Oriente attraverso dei concerti eseguiti con gli strumenti tradizionali di questo paese. Avrete quindi modo di gustarvi l’Erhu, il violino cinese, oppure il Guzheng, un curioso strumento a corde suonato in orizzontale, o ancora il Gong, il cui suono fa parte della tradizione musicale ma viene applicato anche in ottica olistica e di terapia.

LA DANZA DEL CINEMA INDIANO BOLLYWOOD – CON AMBILI ABRAHAM E BOLLYMASALA DANCE COMPANY
 

Una danza che nasce in India in quella che viene chiamata Bollywood, la fabbrica indiana dei sogni a metà tra Hollywood e Bombay. È un ballo che unisce la danza indiana e tradizionale ad elementi di jazz, hip hop e flamenco. Si uniscono tecnica, sentimento e narrazione: chi danza esprime i propri stati d’animo e mima una storia con l’aiuto del linguaggio simbolico e gestuale delle mani; movenze orientali e passi moderni, che sfociano in un’allegra e colorata coreografia.
Nella Bollywood dance tutti i muscoli del corpo vengono sollecitati, motivo per cui è considerata una forma di manifestazione delle emozioni. Sono richieste inoltre resistenza fisica, grazia e scioltezza, senso del ritmo.

DANZA TRADIZIONALE DELLA MONGOLIA
 

L’allegria e la giovialità tipica del folklore della Mongolia verranno efficacemente rappresentati al Festival dell’Oriente attraverso la musica e la danza di questo paese. Potrete infatti ammirare i balli tradizionali Mongoli, che verranno eseguiti in accompagnamento del gruppo Khukh Mongols: uno show straordinario dunque, che combinerà la musica dal vivo eseguita con sapienza e maestria dai cantanti e musicisti del gruppo con le energiche e coinvolgenti movenze tipiche della danza tradizionale Mongola.

SRI LANKA
 

Dalla tradizione religiosa, spirituale più profonda dello Sri Lanka arriva questa complessa ed incantevole danza, con molte forme di movimenti del corpo, costumi colorati, maschere rifinite e antichissime e diversi tipi di tamburi che producono una grande varietà di ritmi vengono utilizzati per le esibizioni. I Pradeep Shastra hanno iniziato il loro percorso 12 anni fa e fanno spettacoli in giro per l’Italia e per l’Europa da più di 10 anni, esibendosi in una magnifica e tradizionale danza che vanta 2500 anni di storia!

DANZA UYGHUR
 

La popolazione Uyghur è una piccola minoranza etnica turco-cinese localizzata nel Nord-Ovest della Cina, appartenente ai 56 gruppi etnici Cinesi. Si tratta di un piccolo popolo con una grande tradizione folkloristica e culturale, che verrà proposta al Festival dell’Oriente tramite affascinanti spettacoli e danze eseguite con accessori tipici e sgargianti ed abiti ricchi di ricami e decorazioni. Una di queste è la Danza delle Ciotole, tipico ballo tradizionale di questo popolo, che viene eseguito dai danzatori tenendo sulla testa una serie di ciotole in ceramica in equilibrio una sull’altra. Grazie alla maestria e al talento della danzatrice Nezahet Yasin, potrete stupirvi e di fronte a questo spettacolo unico.

DANZA CLASSICA INDIANA KUCHIPUDI – A CURA DELL’ASSOCIAZIONE SURYA CHANDRA
 

La tecnica della danza Kuchipudi è vivace e scintillante, contraddistinta da una notevole fluidità nel movimento del busto e delle braccia, in contrasto con rapidi e secchi movimenti dei piedi. È considerata una danza classica. “Kuchipudi” o “Kuchelapuram” è anche il nome dell’omonimo villaggio sito nel distretto di Krishna che si affaccia sul Golfo del Bengala, dove, da generazioni, i detentori di questa forma d’arte vivono assieme alle loro famiglie.

VESTIZIONE DEL KIMONO
 

Vestito tradizionale giapponese finemente tessuto in seta, rappresenta uno dei maggiori simboli della cultura tradizionale giapponese.
L’arte della vestizione del kimono cela dietro sé un complesso rituale tramandato fedelmente nel corso degli anni.
Per la maggior parte delle donne infatti è impossibile indossare un kimono senza aiuto, dato che il tipico completo da donna consiste di almeno dodici parti separate, da indossare, unire e fissare secondo regole precise. Ancora oggi esistono assistenti professionali che aiutano le donne ad indossare i kimono.

CERIMONIA DEL THE GIAPPONESE
 

Il Cha no yu (“acqua calda per il tè”), conosciuto cialis cheap in Occidente anche come Cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone, indicato anche come Chado o Sado (“Via del tè”). È una delle arti tradizionali zen più note. «Il cuore della Cerimonia del tè consiste nel preparare una deliziosa tazza di tè; disporre il carbone in modo che riscaldi l’acqua; sistemare i fiori come fossero nel giardino; in estate, proporre il freddo; in inverno, il caldo; fare tutto prima del tempo; preparare per la pioggia e dare a coloro con cui ti trovi ogni considerazione » L’importanza della cerimonia è lo spirito di accoglienza, cioè il rispetto per gli ospiti e per la natura.

CANTO E DANZA GIAPPONESE
 

Rappresenta l’aspetto più tradizionale e classico della musica giapponese. Verranno eseguite canzoni legate all’Oriente, ma anche canzoni tradizionali giapponesi. Queste’ultime erano la musica anticamente eseguita alla corte imperiale o nei più importanti templi buddhisti.
La musica giapponese è fortemente legata poi al teatro e si concentrava molto più sui canti e sui testi delle canzoni che sulla musica in sé. Gli strumenti classici di accompagnamento più famosi sono: il Koto, strumento musicale a corda usato all’inizio solo nella corte imperiale si diffuse poi fra il popolo; lo Shamisen, uno strumento a tre corde molto simile al liuto, utilizzato come accompagnamento nelle rappresentazioni del teatro Kabuki e nelle ballate popolari.

DANZA BOLLYWOOD CON FRANCESCA & FEDERICO NEGMA ORLANDO
 

Lo strepitoso duo di Francesca e Federico Negma Orlando vi farà ballare al ritmo delle danze legate al mondo di Bollywood! Direttori artistici dell’Accademia Arti Etniche “Negma e le Stelle d’Oriente”, Federico e Francesca Negma Orlando sono danzatori professionisti, coppia artistica di Bollywood, ma anche nella vita in quanto fratello e sorella! Portano in scena la travolgente energia del cinema indiano attraverso la loro danza e il loro stile eclettico, teatrale, dove non mancano complicità e le romantiche atmosfere tipiche di Bollywood, ricreando un vero e proprio viaggio artistico coreografico fra le danze indiane di tradizione, folklore fino alle più moderne contaminazioni come oggi di moda nei set di Mumbai. Uno spettacolo di divertimento puro che coinvolgerà tutto il pubblico del Festival dell’Oriente!

CONCERTI DI SUTRA ZEN
 

Concerto di sutra appartenenti alla tradizione del Buddhismo Zen Soto. I sutra saranno recitati da monaci zen del “Bodai Dojo” di Alba, abbigliati con abiti tradizionali dell’ordine monastico della scuola zen soto. I Sutra sono dei testi che riproducono i discorsi del Buddha o di antichi Maestri.Nello zen soto i sutra recitatati dopo la meditazione sono l’espressione della propria pratica, è sia comprensione intellettuale che vibrazione energetica. La loro recitazione, è soprattutto, come lo zazen, essere Uno insieme agli altri abbandonando il proprio ego ed ogni individualità.

DANZE E CANTI SPIRITUALI INDIANI
 

La sacralità espressiva.
Con la partecipazione dell’istituto nazionale Hare Khrisna “Iskon” di Firenze, in rassegna le danze ed i canti spirituali del popolo indiano.

COSTRUZIONE DEL MANDALA
 

Il più antico e rappresentativo cerimoniale Tibetano.
I Mandala sono magici specchi del momento presente del nostro cammino, donano forma e colore alla nostra maestosa danza interiore, infinita come l’eternità. In occasione del Festival, sotto l’egida dell’associazione Tibet Culture House Italia del suo Presidente Tam Ding Choepel, Alcuni Monaci del Monastero Samten Choeling di Varanasi costruiranno un meraviglioso mandala con sabbie colorate. Per completare il Mandala occorreranno ai monaci un paio di giorni. L’ultimo giorno della manifestazione i visitatori del Festival assisteranno alla sua distruzione come da cerimoniale Tibetano e alla consegna della sabbia sacra del Mandala.

ARTE MUSICALE DELLA TRADIZIONE GIAPPONESE
 

Ampio spazio all’interno del Festival dell’Oriente alla cultura, al folklore ed all’arte Giapponese, non soltanto tramite danze e cerimonie tradizionali, ma anche attraverso la magia della musica tipica del paese del Sol Levante.
Concerti di strumenti tradizionali, come il classico Koto (strumento cordofono appartenente alla famiglia della Cetra), e la musica lirica tradizionale Giapponese allieteranno i visitatori, trasportandoli in una dimensione incantata.

THAMAAK LO SCIAMANO
 

Thamaak, primo sciamano di cultura Italiana, crea happening attraverso il potente canto ed il suono dei tamburi, creando stati di coscienza tali da indurre alla guarigione energetica liberando pesi interiori, esaltando la gioia creando un benessere diffuso in tutto il corpo.
Thamaak è lo sciamano del suono, che emana una grande onda d’energia che pervade le cellule del corpo e le illumina di nuova energia vitale. Thamaak è l’equilibrato connubio tra Arte, fantasia e creatività, nella sua vita ha cercato di sperimentare e rendere consapevole ogni azione emotiva, cosi da comprendere l’essenza dell’uomo.

I SUONI DI SEBA
 

L’incontro con le vibrazioni dei Suoni di Seba, consiste in un reale bagno caldo e armonioso di suoni. Può essere considerato una terapia ottimale per il raggiungimento del benessere psicofisico…Gong, Tam armonici, Sebadrum, incontri sonoro-vibrazionali collettivi dove è possibile sperimentare le vibrazioni di questi meravigliosi strumenti. Si crea quindi uno stato di armonia perfetta tra corpo, mente ed emozioni che si può definire “stadio di sogno lucido”…cioè un profondo rilassamento dove si perde il senso del tempo e dello spazio e si crea una nuova dimensione di noi stessi…che possiamo esplorare e scoprire attraverso il suono.

IL FASCINO DEL TANGO ORIENTALE
 

Sensualità e raffinatezza, eleganza e seduzione si fondono in un incontro tra Oriente ed Occidente con lo stile del Tango Orientale.
Connubio tra la danza mediorientale ed il classico tango argentino, questo stile verrà proposto dalla splendida Jamilah, straordinaria danzatrice che vi ammalierà con le sue sinuose movenze eseguite su ritmi caldi e coinvolgenti.

DANZE FOLKLORISTICHE MEDIORIENTALI
 

Egitto, Tunisia, Libia, Armenia, Turchia, Libano e tantissimi altri affascinanti paesi: al Festival dell’Oriente non mancherà un omaggio al mondo Mediorientale, carico di sensualità, seduzione e magia. Sul palco si alterneranno le danze più rappresentative di queste splendide terre, eseguite con gli abiti e gli accessori tradizionali. Dalla Ghawazee alla Dabke, dal Saidi al Raqs al Sayf e tantissimi altri stili, rappresentati in tutta la loro tipicità e bellezza.

DANZA ARABA TRIBAL FUSION
 

La Tribal Fusion è una tipologia di danza relativamente nuova, nata dall’unione tra le danze arabe tradizionali e la danza del ventre con i ritmi etnici di Africa e Sudamerica, per dare vita ad uno stile unico e molto particolare.
E’ una danza etnica a 360 gradi, un’evoluzione della classica danza del ventre arricchita di elementi coreografici e movenze tribali, che attribuiscono ad uno stile di danza originariamente sinuoso e delicato una componente energetica e tribale assolutamente entusiasmante.

DANZA DEL VENTRE – BELLY DANCE
 

Emblema per antonomasia della femminilità, della grazia e della sensualità, non può mancare al Festival dell’Oriente il giusto spazio dedicato all’affascinante arte della Danza del Ventre (o Belly Dance). Movenze sinuose ed eleganti, scandite da ritmi conturbanti e coinvolgenti, eseguite da splendide maestre di quest’arte meravigliosa, che
vi lasceranno senza fiato e vi trasporteranno magicamente nell’atmosfera incantata delle sensuali Notti d’Oriente.

Cerimonie Tradizionali

Antichi rituali d’Oriente da scoprire in ogni gesto

CERIMONIA DEL TÈ GIAPPONESE
 

Il cuore della Cerimonia del tè consiste nel preparare una deliziosa tazza di tè; disporre il carbone in modo che riscaldi l’acqua; sistemare i fiori come fossero nel giardino; in estate, proporre il freddo; in inverno, il caldo…

CERIMONIA DEL TE CINESE
 

Durante le tre giornate del Festival sarà allestita un’area dedicata “AssoTè”, dove sarà possibile assistere alla Cerimonia del Tè di Epoca Tang (618–907) – la prima e più antica cerimonia del tè documentata – e quella di Epoca Song (960–1279) – da cui è derivata e si è poi sviluppata l’intera cerimonia del tè in Giappone verso il XV secolo.
Sarà inoltre possibile degustare pregiati Tè di nostra esclusiva importazione, preparati e serviti ad arte dalle nostre Maestre di Tè, la Maestra Zhao Xin, la Maestra Hu Hui Ning e la Maestra Pan Juan.

CERIMONIA DEL MANDALA
 

Mandala (dal sanscrito manda, letteralmente: «essenza» (manda) + «possedere» o «contenere» (la). Il Mandala rappresenta, secondo i buddhisti, il processo mediante il quale il cosmo si è formato dal suo centro; attraverso un articolato simbolismo consente una sorta di viaggio iniziatico che permette di crescere interiormente.

Folklore

Movimenti sinuosi, colori cangianti, tradizioni lontane tra suoni e magia

DANZE E CANTI TRADIZIONALI D’ORIENTE
 

Musiche, colori sgargianti ed atmosfere magiche accompagneranno il pubblico in un mondo ricco di emozioni, in cui tradizione e modernità si fondono in uno splendido connubio.
L’Oriente ed il suo immenso patrimonio artistico saranno fedelmente rappresentati da numerose danze tipiche, canti tradizionali ed esibizioni di folklore.
Un occasione unica ed imperdibile per entrare in contatto con l’anima del mondo orientale e lasciarsi travolgere dalla sua energia, dalla sua bellezza e dal suo indiscutibile fascino.

DANZA DEL LEONE
 

La danza del leone è una tradizione tipica cinese legata al Kung Fu e alle abilità dei suoi danzatori, acquisite però dopo un periodo di duro allenamento.
La coreografia prevede che il leone conquisti una pianta magica, dopo aver superato una serie di prove rappresentate da nemici e ostacoli fisici da oltrepassare. Il leone esprimerà quindi la paura e l’esitazione di fronte al pericolo, la risoluzione ed il coraggio nel lanciarsi nell’impresa, l’abilità nel superare gli ostacoli e l’esultanza per la conquista. Da sempre cuore dei festeggiamenti del Capodanno, oggi viene rappresentata ovunque si desideri invocare la buona fortuna, che si tratti di una nascita, di un matrimonio o di una nuova iniziativa commerciale.

DANZA INDONESIANA
 

La danza indonesiana riflette le diversità culturali ed etniche in Indonesia, nel paese ci sono infatti più di 700 gruppi etnici e ogni gruppo ha la sua propria danza.
Unica e straordinaria, la danza indonesiana conquista per il ritmo ipnotico della musica e per le movenze dei danzatori tradizionali. Ogni ballerino si muove in modo indipendente, ma ogni singolo movimento del polso, della mano, del dito e le espressioni del volto sono importanti.
La musica è generalmente eseguita dai gamelan (musicisti tradizionali) con improvvisi cambi di tempo e passaggi a effetto tra il silenzio e il rumore assordante.

DANZA THAILANDESE
 

La Thailandia paese del sorriso e della gentilezza, è grazia anche nella danza. I movimenti delicati di questa danza sono impreziositi dai tradizionali costumi ricamati. Le movenze sono ipnotiche ed elaborate, accompagnate da suoni di strumenti orientali.
Al Nord si caratterizza per i movimenti eleganti e aggraziati, mentre al sud e all’est sono più vivaci e movimentati. I balletti hanno sempre una trama che narra vicende dove il bene alla fine vince sulla cupa potenza del male.

CANTI E DANZE GIAPPONESI
 

La musica giapponese è fortemente legata al teatro e si concentra molto più sui canti e sui testi delle canzoni che sulla musica in sé. La danza è accompagnata dal suono di strumenti come il Koto, strumento musicale a corda usato inizialmente solo nella corte imperiale si diffuse tra il popolo e lo shamisen, strumento a tre corde, utilizzato come accompagnamento nelle rappresentazioni del teatro Kabuki e nelle ballate popolari.
La danza è composta da movenze contenute e semplici ed è accompagnata e dai canti tradizionali giapponesi, narranti episodi legati alla vita quotidiana.

DANZA BOLLYWOOD
 

Una danza che nasce in India in quella che viene chiamata Bollywood, la fabbrica indiana dei sogni a metà tra Hollywood e Bombay. È un ballo che unisce la danza indiana e tradizionale ad elementi di jazz, hip hop e flamenco. Si uniscono tecnica, sentimento e narrazione: chi danza esprime i propri stati d’animo e mima una storia con l’aiuto del linguaggio simbolico e gestuale delle mani; movenze orientali e passi moderni, che sfociano in un’allegra e colorata coreografia.
Nella Bollywood dance tutti i muscoli del corpo vengono sollecitati, motivo per cui è considerata una forma di manifestazione delle emozioni. Sono richieste inoltre resistenza fisica, grazia e scioltezza, senso del ritmo.

DANZA INDIANA BHARATANATYAM
 

Nata come parte integrante dei rituali dei templi del Tamil Nadu e giunta fino a noi come arte tradizionale, il Bharata Natyam utilizza il corpo come veicolo sacro per comunicare ed esprimere la perfezione e la bellezza del divino. Attraverso l’uso consapevole dei gesti delle mani, di passi e posture, questo Essendo espressione dell’anima, la danza indiana permette il verificarsi dei processi di crescita e liberazione, caratteristiche similarmente presenti nello Yoga e nelle varie discipline olistiche.

DANZA RAQS SHARQI
 

La danza classica popolare e tradizionale dell’Egitto ha origini antichissime, ma viene ancora oggi praticata e concepita come divertimento sociale quotidiano o in occasioni particolari quali i matrimoni, feste ed eventi.
Trai vari stili di danza, lo sharqi è considerato come lo stile egiziano classico. Le danzatrici tradizionali indossano una gonna a ruota, una cintura rigida con perline e un corpetto.
I loro movimenti sono sinuosi, fluidi, eleganti e testimoniano il controllo perfetto del loro corpo. La morbida gestualità di mani e braccia, l’espressività del volto e i movimenti del bacino sono accompagnati da una serie complessa di passi, rendono lo stile ben definito e riconoscibile.

DANZE INDIANE
 

La danza in India è molto legata alla religione, danzare infatti è ritenuta la forma più antica di preghiera, di sacralità. Gli stili di ballo sono molto affascinanti, ricchi di particolari coreografie e conosciuti in tutto il mondo per l’allegria che trasmettono. In queste danze sono racchiuse le tradizioni, gli usi e i costumi di questo paese così mistico e affascinante.
Originariamente erano presentate nei luoghi sacri dalle danzatrici dei templi e il racconto a episodi era affidato alla mimica del viso, alle molteplici posizioni delle mani e dei piedi, dipinti di rosso proprio per rendere più riconoscibili le estremità, in particolare quelle delle dita che svolgono un ruolo importante nella mimica.

BHAJAN CANTI HARE KHRISNA
 

Il Bhajan è un tipo di canto religioso popolare principalmente nel Nord dell’India, cantato nelle case e nei templi come preghiera in lode delle divinità. Lo scopo principale di questo tipo di canto è quello di esprimere in musica i sentimenti religiosi di devozione nei confronti delle divinità.
Vengono eseguiti in gruppo, con una voce solista che canta la prima strofa, seguita poi dal coro.
Il canto Hare Krishna lenisce dallo squilibrio energetico, bilancia l’energia maschile e femminile presenti in ogni persona, che spesso non si riescono a controllare e gestire serenamente. Hare è la potenza di piacere dell’energia femminile che accoglie, guarisce e cura, mentre il Krishna rappresenta il fascino dell’energia maschile. La ripetizione del mantra consente di ritrovare armonia tra i nostri pensieri (energia maschile) e le emozioni (energia femminile).

DANZA E CANTI CINESI
 

La danza in Cina è una forma d’arte estremamente varia, con una storia di migliaia di anni, tramandata tra le numerose dinastie imperiali.
Le danze possono essere applicate in celebrazioni pubbliche, rituali e cerimonie.
La danza cinese ha un forte potere espressivo e si caratterizza per tre parti principali come portamento, forma e abilità tecnica, frutto di un duro addestramento.
Oltre al corpo, sono fondamentali anche oggetti come ventaglio, spada e lunghe maniche o nastri. La pratica di questa magnifica disciplina insegna a rendere flessibile il corpo e a danzare con il cuore.
La musica aveva anch’essa una notevole importanza, sia nelle cerimonie religiose e civili, sia per l’educazione dei giovani. Vari strumenti sono utilizzati come quelli ad arco, a pizzico, a fiato e a percussione.

DANZA TANNURA
 

La danza tannura prende il nome dal vestito indossato dai ballerini, la tannura, una particolare gonna coloratissima, ricca di allusioni cosmologiche. Durante la danza viene esaltata la rotazione di questo particolare indumento colorato con suggestivi effetti cromatici, che rendono il ballo vivace e allegro. I ballerini girano su se stessi, simboleggiando il sole, mentre gli altri danzatori vorticano attorno a lui in senso antiorario, a simboleggiare l’alternarsi delle stagioni.
I musicisti e ballerini costruiscono uno straordinario percorso mistico, attraverso la ripetizione quasi ossessiva di ritmi percussivi, che finiscono per generare uno stato di estasi rituale al fine di mettersi in comunicazione con Dio e il cosmo.

DANZA DEL VENTRE
 

Il termine danza del ventre non è quello originale arabo, bensì è una denominazione data dai viaggiatori occidentali che rimasero affascinati dai movimenti ondulatori tipici delle danze tradizionali arabe. Essa ha origini antichissime nel Medio Oriente ed è sbarcata in Europa e in America solo negli anni ‘40, diventando progressivamente famosa in tutto il mondo. Questa danza è particolarmente adatta al corpo femminile, perché aumenta la flessibilità e la tonicità del bacino e del ventre, gli addominali sono coinvolti profondamente nei movimenti e modellano la linea.
Per la credenza orientale il plesso solare collocato al di sopra dell’ombelico è considerato il vero e proprio punto centrale del nostro corpo, dal quale partono tutte le energie fisiche ed emozionali. L’ombelico è anche visto come elemento di connessione fisico tra il mondo esterno ed interno.

DANZA ODISSI
 

Originaria dello stato dell’Orissa, la danza classica indiana è una forma raffinata, che ha abbandonato l’esecuzione all’interno dei templi e delle corti, per trasferirsi nei teatri.
Come per le altre danze, la testa, il torso, il bacino e le ginocchia rappresentano unità di movimento importanti.
Questa tipologia di ballo si costruisce attorno a due posizioni di base: il Chouka o quadrato e il Tribhanga, triplice flessione del corpo, in cui la spina dorsale è posizionata a disegnare una esse. I piedi sono utilizzati per percuotere la terra e per generare energia esplosiva, che risale sino alla parte superiore. Questa energia prodotta durante l’esecuzione rende possibile la contrapposizione tra la stabilità della parte inferiore e la sinuosità di quella superiore.

DANZE ORIENTALI FOLK
 

Le danze orientali agiscono positivamente su tutto il corpo e in particolare sui muscoli addominali, sulla schiena e sulle gambe. Braccia e mani incorniciano con grazia e sensualità il resto del corpo, grazie alla loro enorme capacità espressiva.
I tre stili principali delle danze orientali sono lo Ša’abī, che presenta movimenti primitivi e accentuati, il Baladi con movenze meno accentuate e lo stile Šarqī, che rappresenta invece un’evoluzione dei primi due, più elegante ed artistica.
Tutti gli stili sono accompagnati da musica con percussioni, può essere ritmata o lenta a seconda delle esigenze e possono essere aggiunti oggetti che rendono l’insieme più ricco come spade, veli, tamburi, candelabri.

CONCERTO DI TAMBURO CLASSICO INDIANO
 

Il tabla è un tipo di tamburo diffuso in India e in Pakistan, utilizzato nella musica indiana, sia classica che popolare e religiosa.
È composto da una cassa di legno o terracotta e da una membrana di pelle, regolabile tramite alcuni lacci di cuoio che trattengono altri cilindri appoggiati al fusto. Al centro di questa pelle centro è presente un cerchio di pasta nera, grazie al quale è possibile ottenere sonorità particolari. Solitamente il percussionista ne suona una coppia di dimensioni diverse, rigorosamente con il solo utilizzo delle mani, in particolare con le dita.

BAGNO DI GONG
 

Il Gong è lo strumento principale nella creazione di suoni terapeutici, usato sin dall’antichità dagli sciamani per i loro viaggi e per le guarigioni. È uno strumento di conoscenza del vero sé.
Il suono del Gong porta a un profondo rilassamento meditativo. Per questo motivo si parla di “bagno” perché il suo suono riempie tutto lo spazio a disposizione, quasi come se ci si sentisse cullati da un oceano vibrazionale. Le vibrazioni che vengono prodotte hanno un effetto rigenerante, riequilibrante e permette di liberarsi dalle tensioni, anche di antica data.
Con questa esperienza si ha l’onore di rilassarsi con la musica, di staccare la spina e gustarsi un’esperienza tutta unica nel suo genere.

Mostre

Cimeli, oggettistica, abiti e katane, questo e molto altro da scoprire

VILLAGGIO GIAPPONESE
 

Con la riproduzione di un villaggio in stile giapponese, vi proponiamo un viaggio virtuale nella tradizione orientale. Potrete infatti esplorare la tipica abitazione nipponica, ricreata nei suoi spazi interni ed esterni, con un laghetto Koi e un giardino Zen. Non soltanto uno spazio strutturale, ma anche interattivo, popolato da personaggi tipici che vi permetteranno di conoscere da vicino gli usi ed i costumi, attraverso esperienze come la vestizione del Kimono, la Cerimonia del Tè Cha No Yu, lo Shodo, gli origami e molto altro ancora.

TEMPIO ZEN GIAPPONESE
 

Al Festival dell’Oriente potrete scoprire non soltanto gli aspetti della tradizione culturale giapponese, ma anche quelli religiosi e spirituali. Sarà presente infatti un’area Zen, con all’interno la riproduzione di un piccolo tempio scintoista, animato da monaci immersi nelle attività classiche della spiritualità giapponese: dalla meditazione zazen alle pratiche che rappresentano un connubio tra arte e religione, come la pittura Sumi-e o l’Ikeabana.

OROSCOPO CINESE
 

L’Oroscopo Cinese oggi attira milioni di persone che ogni giorno lo consultano : nato dall’antichissima tradizione orale cinese intorno al 4000 a.c. , viene fatto risalire ad una leggenda che riguarda il Buddha. Si racconta che quest’ultimo, giunto al termine della sua vita terrena, avesse chiamato, intorno a se, tutti gli animali del mondo : ma al suo appello risposero solo dodici . Per questo Buddha, in premio, assegnò ad ognuno di essi un anno legandoli eternamente allo zodiaco cinese. Dalla tradizione orale si passa poi alla primissima trascrizione avvenuta ad opera di Tao Nao, un ministro di Huang Ti, l’imperatore nato nel 2704 a.c. Allo stesso imperatore viene fatto risalire, nel 1637 a.c., il primo calendario lunare e introducendo, per la prima volta, un ciclo zodiacale della durata di 60 anni, a sua volta suddiviso in cinque cicli della durata di dodici anni . Ogni anno del sotto-ciclo di dodici corrisponde a un animale, mentre ognuno dei cinque sottocicli corrisponde ad un elemento che sono Legno, Fuoco, Terra, Metallo e Acqua. Ricordiamo che il calendario cinese fa coincidere l’inizio del mese con il primo giorno di Luna nuova.

DOJO TRADIZIONALE GIAPPONESE DI ARTI MARZIALI
 

Riproduzione di un tradizionale Dojo giapponese, ovvero un tradizionale luogo di allenamento di arti marziali, dove si instaura un rapporto molto profondo e personale con l’arte stessa. È il luogo (jo) dove seguire la via (do), dove si concretizza la perfetta unione tra la mente (zen) ed il corpo (ken).

MOSTRA DI KATANE
 

La katana è la tradizionale spada giapponese che utilizzavano i guerrieri samurai. Si differenzia molto dalle spade tipicamente europee per la forma curva ed il taglio su un solo lato. L’elsa allungata permetteva l’utilizzo a due mani, che ancora oggi è il modo di utilizzo tipico per sferrare fendenti. Il tipo di acciao utilizzato e la procedura di forgiatura che i maestri hanno tramandato per secoli ne hanno fatto probabilmente le spade migliori nella storia, alcuni esemplari oggi hanno un valore inestimabile, dovuto sia alla qualità e fama del suo creatore o anche del proprietario, tipo alcuni grandi samurai o shogun, ma anche per la forma e decorazioni che ne fanno dei veri capolavori d’arte.

MOSTRA DI TORII
 

Il Torii è il tradizionale portale d’ingresso giapponese nato come rappresentazione di un’antica leggenda giapponese, secondo la quale la Dea del Sole Amaterasu attraversò un Torii sacro per abbandonare la Terra durante un’eclissi solare e lo attraversò nuovamente per fare ritorno sul nostro pianeta una volta conclusasi. Sembra inoltre che i Torii un tempo avessero la funzione di ospitare sulla loro cima i Galli sacri dalla lunga coda, considerati i messaggeri di Dio.

RIPRODUZIONE DI CAMPANA TRADIZIONALE DI UN TEMPIO BUDDHISTA
 

Sicuramente la parte religiosa è uno dei aspetti più affascinanti della cultura giapponese ed i tipici templi buddhisti sono meta di migliaia di visitatori e fedeli ogni giorno. All’ingresso di questi edifici troviamo solitamente una grande campana che un monaco suona grazie ad un pesante palo sospeso. Al Festival dell’Oriente verrà riproposto questo rito con una di queste campane.

MOSTRA SU MIYAMOTO MUSASHI – IL PIU’ GRANDE SPADACCINO GIAPPONESE DI TUTTI I TEMPI
 

Dal Giappone feudale la figura dei guerrieri samurai è giunta fino a noi, grazie alla loro storia fatta di onore, fedeltà e abilità nel combattimento con la spada. Il più famoso di questi guerrieri è unanimemente riconosciuto essere Miyamoto Musashi, un Ronin (ossia un samurai vagabondo) che ha affrontato nella sua vita decine di duelli mortali, senza mai conoscere sconfitta, grazie alla sua abilità e tattica di combattimento che lo hanno fatto diventare una leggenda. È stato un innovatore nel campo della strategia e approccio mentale al duello ed una volta smessi i panni del guerriero si è dedicato all’insegnamento, alla pittura ed alla scrittura di opere di successo.

MOSTRA SUI 47 RONIN
 

Il mito dei 47 Ronin rivive al Japan Festival grazie ad una mostra dedicata ed alla riproduzione di alcune delle tombe di questi guerrieri che sono entrati nella storia e portati alla ribalta del grande pubblico grazie ad un recente film di successo. La storia parla di una questione di onore e vendetta portata fino alle estreme conseguenze, ovvero di un gruppo di 47 ronin (guerrieri rimasti senza padrone) che decidono di vendicare la morte del loro signore cui erano fedeli, che 2 anni prima era stato condannato al suicidio rituale per avere reagito alle continue offese di un emissario dello Shogun. Il gruppo riuscirà nel suo intento, offrendo la testa dell’emissario alla tomba del loro signore, consapevoli che saranno condannati ad essere uccisi. Il loro atto di onore e fedeltà fu comunque riconosciuto con la concessione del Seppuku, l’atto del suicidio rituale riservato alle grandi ed onorabili personalità. I loro corpi furono infine sepolti a fianco del loro signore nel tempio Sengaku-ji, meta ancora oggi di migliaia di visitatori ogni anno.

MOSTRA DI ARMATURE SAMURAI
 

Tutto il fascino e mito dei famosi Samurai rivive in questa mostra di alcune armature tipiche che indossavano questi guerrieri, addestrati, oltre che nel combattimento con la spada, a seguire un rigido codice d’onore che li vincolava al servizio e fedeltà totale verso un signore ed il suo feudo. La bellezza di queste armature risiede nella forma e colore degli elementi articolati di cui era composta e che coprivano i punti vitali dagli attacchi delle katane avversarie.

MOSTRA DI ELMI DI SAMURAI
 

L’elemento sicuramente più particolare ed affascinante delle armature dei samurai giapponesi è sicuramente costituito dall’elmo, di forma e con elementi diversi uno dall’altro ed ornato da ampie falde ricurve o corna. Sul volto una maschera a protezione con spesso raffigurata una smorfia minacciosa e decorazioni atte ad intimorire l’avversario. In mostra potrete ammirare alcuni splendidi esempi di elmi tipici del periodo Edo.

STONE BALANCE
 

Composizioni artistiche realizzate dagli Stonce Balancer con l’utilizzo di semplici pietre dall’estetica singolare e affascinante, poste in un equilibrio che pare impossibile. Dietro questa attività, apparentemente modesta, si cela una disciplina millenaria del Buddhismo giapponese, strettamente collegata con la pratica Zen.

MOSTRA DI ORIGAMI
 

L’arte di piegare la carta nasce nella Cina del primo secolo dopo Cristo, da qui si diffuse in Giappone, dove trovò il suo terreno ideale. Per gli orientali, in particolare per i giapponesi, l’origami ha un profondo significato simbolico e religioso, la bellezza e la fragilità dell’origami rappresentano, nello shintoismo, il ciclo vitale e la fine di ogni cosa, finalizzata ad una continua rinascita.
In mostra al Festival dell’Oriente diverse creazioni, dalle più comuni come rane e uccelli, alle più fantasiose e colorate.

MOSTRA DI VENTAGLI GIAPPONESI
 

Il ventaglio era originariamente utilizzato in guerra con una duplice valenza, sia come strumento di trasmissione di segnali, sia come arma, per via delle sue stecche in ferro. Col passare del tempo diventò così popolare per tutti i ceti, che venne promulgata una legge che ne limitava i decori, per differenziare quelli destinati ai nobili da quelli usati più comunemente.
Sono una delle espressioni più diffuse ed apprezzate nell’arte decorativa giapponese, coi loro colori delicati e i motivi che vanno da rappresentazioni floreali a paesaggi o riproduzioni sulla storia del Giappone.

AREA INDIA
 

Un’area dedicata a questo splendido paese ed ai suoi aspetti più tipici e tradizionali. Potrete conoscere l’India sia attraverso le sue espressioni culturali, come ad esempio i meravigliosi abiti tipici o gli affascinanti panorami immortalati in una suggestiva mostra fotografica, ma anche attraverso i suoi aspetti spirituali, con aree dedicate alle numerose religioni che caratterizzano il popolo ed il territorio Indiano.

AREA CULTURALE RELIGIOSA INDUISTA
 

Al Festival dell’Oriente sarà presente l’Unione Induista Italiana, con un’intera area dedicata alla cultura religiosa induista, con spazi destinati al raccoglimento e alla meditazione, aspetti da sempre caratteristici per le filosofie orientali.
Inoltre potrete trovare la riproduzione di fontane tradizionali e di templi storici come il Taj Mahal, il palazzo della corona, considerato uno degli edifici più celebri dell’architettura musulmana e dal 2007 inserito delle sette meraviglie del mondo.

TEMPIO BUDDHISTA DELLO SRI LANKA
 

Uno squarcio della tradizione spirituale più profonda e toccante di uno dei paesi più ricchi di storia e cultura. Un viaggio negli usi e costumi religiosi dello Sri Lanka attraverso la fedele riproduzione di un autentico tempio Buddhista, nel quale i monaci Cingalesi saranno a disposizione del pubblico per condividere con loro la propria conoscenza e saggezza nonché intensi momenti di preghiera e benedizione.

RIPRODUZIONE DEL TAJ MAHAL
 

Capolavoro dell’architettura musulmana in India e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, questo meraviglioso mausoleo venne fatto costruire nel 1632 dall’imperatore Moghul Shah Jahan, in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal. Data la sua straordinaria bellezza, nel 2007 è stato inserito fra le nuove sette meraviglie del mondo.

RIPRODUZIONE DELLA MURAGLIA CINESE
 

Riproduzione della grande muraglia cinese fatta costruire dal 215 AC e lunga più di 8000 km. Uno dei simboli della Cina, nonché una delle sette meraviglie del mondo moderno. Questa grande costruzione era stata progettata per affrontare la minaccia esterna dei popoli nomadi del nord, che con i loro saccheggi, infliggevano gravi danni alla produzione agricola, base dell’economia cinese.

L’ESERCITO DI TERRACOTTA
 

Fedele riproduzione delle statue dei guerrieri appartenenti all’esercito di terracotta, ovvero le famose statue simboliche poste a servire il primo imperatore cinese Qin nell’aldilà e ritrovate nella sua tomba a Xi’an. Il mausoleo, che venne scoperto casualmente da un contadino durante gli scavi nei suoi campi, conteneva più di 3200 soldati di fanteria, costruite simbolicamente per custodire la tomba del primo imperatore.

COLORS OF INDIA – MOSTRA FOTOGRAFICA SULL’INDIA
 

Quella di Fabrizio Crippa è una vera e propria sfida, il cui obiettivo è quello di riuscire a trasformare in immagine digitale quello che si concretizza nella sua mente. La sua fotografia vuol cercare di far vedere ciò che l’occhio umano non arriva a cogliere nel dettaglio e con questa mostra possiamo cogliere i caratteri più tradizionali del paese, un viaggio alla scoperta dei luoghi, della bellezza e delle incantevoli tradizioni indiane.

www.fabriziocrippa.it
www.colorsofindia.it
https://www.facebook.com/fabriziocrippaphotography/

LA YURTA, CASA DEI NOMADI MONGOLI
 

È un’abitazione mobile adottata da molti popoli dell’Asia. Il vantaggio di questo tipo di abitazione, oltre essere ecosostenibile, può essere anche smontata, spostata e assemblata in tempo relativamente breve, adattandosi quindi a uno stile di vita nomade. È composta da diversi strati di tessuto e feltro di pura lana, utilizzati per creare l’isolamento tecnico necessario per vivere nella steppa, con temperature che possono raggiungere i 40° in estate e i -40° in inverno. Inoltre, la sua forma circolare previene ogni incidente causato dal vento.

 
MOSTRE DI ABITI TRADIZIONALI ORIENTALI
 

Sono indumenti molto conosciuti ed ammirati nel mondo occidentale. Negli anni abiti come il kimono sono stati utilizzati non solo in occasioni speciali, ma anche a seconda delle destinazioni d’uso e di chi lo indossa. Indossarne uno rappresenta un’arte complessa e estremamente rituale.

 
MOSTRA FOTOGRAFICA SUL GIAPPONE
 

Una mostra rappresentativa di uno dei più bei paesi del mondo. Un viaggio all’interno della cultura nipponica, delle meraviglie, della natura e delle sue tradizioni raccontate attraverso fotografie ricche di suggestione e fascino. Dagli aspetti più lampanti a quelli più nascosti, da scoprire. Un paese così profondamente diverso rispetto a ciò cui siamo abituati in Europa, che non può non affascinare.

 
MOSTRA DI BAMBOLE GIAPPONESI

 

 

Sono oggetti che fanno parte pienamente delle vita quotidiana giapponese. Le bambole imperiali vengono disposte su una piattaforma di sette gradini, con imperatore e imperatrici nelle parti più alte, abbigliati con abiti tradizionali, mentre nei gradini più bassi sono presenti le dame di corte, ministri, musicisti e i samurai.

 
STUPA TIBETANA
 

Gli stupa sono monumenti per la pace nel mondo. Tramite la loro forma perfetta, queste strutture esprimono la chiara natura della mente, l’illuminazione.
Lo stupa rappresenta la mente del buddha e costituisce nelle tradizione, il rifugio del praticante buddhista e dei monaci.
Eccezionalmente al Festival dell’Oriente sarà montata una stupa al cui interno potrete trovare i Monaci Tibetani intenti nella costruzione del Mandala e pronti, grazie al supporto di interpreti a fornire preziosi consigli a chi si volesse rivolgere loro.

 

BAZAR E STAND D’ORIENTE

Un labirinto di oggetti preziosi che hanno fatto la storia dei paesi d’Oriente

STAND DI PRODOTTI TIPICI GIAPPONESI – INDIANI – THAILANDESI – TIBETANI – BIRMANI – MONGOLI – NEPALESI – MALESI – INDONESIANI – CINESI – VIETNAMITI – BENGALESI E DI MOLTI ALTRI PAESI
 

All’interno del numerosi Bazar tra profumi e sapori orientali, potrete trovare vestiario, borse, calzari, tessuti, monili, gioielli antichi, amuleti, incensi, candele, oli essenziali, oli profumati, brucia incensi, tatoo, oggettistica da interni ed esterni, mobilio, elementi di arredo, artigianato tipico, oggetti d’antiquariato, quadri, tappeti, arazzi, minerali, pietre, vasi, ceramiche, statue, maschere, libri, pergamene, mandala, prodotti erboristeria, infusi, spezie, thè, creme, prodotti naturali, biologici, vegani, campane tibetane, sari, kimoni, scatole cinesi, lacche giapponesi, calligrafie, promozione viaggi e molto altro ancora. Una vera e propria esplosione di prodotti tutti da scoprire in questa edizione, con oltre 300 stand per la più grande fiera interamente dedicata all’Oriente di tutto il Mondo!!!

RELIGIONI E SPIRITUALITÀ

Un percorso interiore che ci accompagna lungo tutta la nostra vita, una ricerca perpetua per dare un senso alla nostra esistenza

La religione e la spiritualità, così diverse e così intimamente legate, si trovano all’interno di una grande varietà di concezioni culturali spesso vissute quale cammino volto al raggiungimento di pace interiore e di crescita in termini di consapevolezza.
Ed ogni avvenimento della vita, nell’esperienza quotidiana del mondo è parte di questo cammino.
Il Festival delle Religioni e della Spiritualità presenterà al grande pubblico uno spaccato a 360 gradi delle religioni, degli usi e percorsi di spiritualità che le sottendono e che coinvolgono il modo di pensare e di agire nella vita quotidiana.
Per un viaggio ascetico ed interiore, un incontro tra oriente ed occidente, con la possibilità concreta di entrare in contatto e conoscere da vicino le realtà religiose e spirituali con i loro principi, la loro visione della vita e della persona, rappresentate dagli istituti di riferimento, buddismo, scintoismo, taoismo, ebraismo, sikkismo, sciamanesimo, confucianesimo etc.
Con la possibilità di partecipare altresì alle molteplici conferenze tematiche che si svolgeranno durante l’intera durata del Festival.
Un percorso coinvolgente in grado di allargare gli orizzonti della nostra consapevolezza, all’interno del quale sarà possibile avvicinarsi, conoscere, sperimentare emotivamente tutto ciò che ruota attorno al mondo della religione e della spiritualità in un’ottica volta al benessere della persona.
Un viaggio della coscienza, volto alla crescita personale ed alla conoscenza a fini di integrazione tra le molteplici visioni religiose e spirituali apparentemente così distanti, così profondamente vicine.

BUDDISMO
 

Tra le più diffuse religioni orientali alla base del Buddhismo vi è l’uomo, ed il convincimento che ogni individuo possieda un potenziale positivo illimitato ed il potere di cambiare in meglio la propria vita.

Il Tempio Buddista di Napoli è presente al Festival dell’Oriente per rispondere alle domande di tutti coloro che sposano questa religione e per i curiosi che non ne conoscono l’essenza, con attività, meditazioni e tutto quello di cui c’è bisogno per comprendere quest’antica religione orientale.

Situato nei pressi del bellissimo Parco di Capodimonte, Il Tempio Buddhista Theravada di Napoli è guidato dal Rev. Vajiranana Panangala e supportato dalla Comunita’ Singalese. Già dalla zona esterna si può percepirne la magia: adornato di profumatissimi fiori, piante e vegetazione varia, con la grande Stupa e diverse statue che rendono questo spazio meraviglioso. All’interno, vi sono due sale per svolgere le diverse funzioni settimanali ed accogliere i fedeli, soprattutto durante gli eventi principali del calendario Buddhista (Vesak, Capodanno Singalese etc.). La Domenica è la giornata più frequentata dai Singalesi ed è un momento di ritrovo per le famiglie Singalesi che vivono a Napoli e dintorni. Il Tempio è il luogo di ritrovo,di condivisione e di unione.

Il Tempio Buddhista di Napoli partecipa regolarmente al Festival Dell’Oriente con uno spazio riservato al Tempio Buddhista dove si svolgono le seguenti attività:

 

Distribuzione di libri su Buddhismo e Meditazione
Sessioni di Meditazione guidata
Braccialetto e Benedizione dai Monaci
Informazioni sul Buddhismo e le pratiche meditative

 

Il Buddhismo, o meglio, la pratica del Dhamma, è una disciplina, un sentiero interiore che ha come obiettivo l’emancipazione dalla sofferenza prodotta dal proliferare degli stati mentali nocivi come l’ignoranza della reale natura dell’esistenza, l’avversione e la sete di gratificazione.

TEMPIO BUDDHISTA DELLO SRI LANKA
 

Uno squarcio della tradizione spirituale più profonda e toccante di uno dei paesi più ricchi di storia e cultura. Un viaggio negli usi e costumi religiosi dello Sri Lanka attraverso la fedele riproduzione di un autentico tempio Buddhista, nel quale i monaci Cingalesi saranno a disposizione del pubblico per condividere con loro la propria conoscenza e saggezza nonché intensi momenti di preghiera e benedizione.
Come spesso accade, l’apparenza inganna, e sebbene il buddhismo possa sembrare facile da capire l’assimilazione del Dharma, l’integrazione effettiva dei suoi principi nella nostra vita, è un impresa decisamente ardua.

INDUISMO
 

“Dio è uno, ma i saggi lo chiamano con molti nomi”
“Un lago ha diverse rive. Ad una, gli indù con vasi attingono l’acqua e la chiamano jala, ad un’altra i musulmani l’attingono con otri di cuoio e la chiamano pani. Ad una terza i cristiani la chiamano acqua. La sostanza è una con nomi differenti e perciò ognuno va ricercando la stessa sostanza. Solo il clima, l’indole ed il nome creano le differenze. Lasciate che ogni uomo segua la sua via.” (Ramakrishna)

 

Al Festival dell’Oriente, grazie all’area allestita dall’Unione Induista Italiana, sarà possibile avvicinare e conoscere l’antica cultura religiosa del sanatana dharma.

Di grande effetto è il tempio tradizionale induista che in questo vasto spazio viene riprodotto con le rappresentazioni di varie forme del Divino: Ganesha, Durga, Laksmi, Shiva… Differenti espressioni dello stesso principio divino. Come dicono le Scritture “Dio è uno, ma i saggi lo chiamano con molti nomi”.

Questo spazio aperto è allestito con elementi decorativi e iconografici indù in un’ambientazione fatta di loti, acqua, piante di bamboo che ricordano la sacralità del Tutto, l’ambiente naturale della foresta indiana e i luoghi degli asceti.

Qui vengono officiati riti da sacerdoti (pandit) dell’Unione Induista Italiana e monaci del prestigioso monastero induista Matha Gitananda Ashram di Altare (SV).
Chiunque lo desideri può assistere ai riti, ricevere il tilak per la purificazione e il kalava, filo rosso di protezione, nonché partecipare alle attività di yoga e di meditazione, leggere i pannelli esplicativi sull’induismo, visitare mostre fotografiche, seguire incontri e conferenze sullo yoga, l’ayurveda, l’arte, la filosofia.
Tutti i visitatori del Festival dell’Oriente in questa area potranno vivere esperienze ricche di stimoli, prendendo parte alle iniziative che l’Unione Induista Italiana – ente religioso sorto la pratica e lo studio della cultura e della religione induiste – propone per favorire una conoscenza della vera realtà dell’induismo distinguendolo da superficiali imitazioni.

 

Programma generale delle attività

Puja, il rituale di adorazione

Durante il rito (puja), alla divinità vengono rivolte offerte di fiori, frutta, incensi, lumini accompagnate dalla recitazione di preghiere e mantra. I colori e le forme dei simboli, i profumi, le luci creano una avvolgente atmosfera. Assistere al rito aiuta a purificare la mente e a risvegliare profonde energie.

Arti, la cerimonia della Luce

È un momento molto suggestivo, in cui alla divinità viene offerta la luce di una fiamma posta su un piatto, che rappresenta la conoscenza, accompagnandola con il melodioso suono di una campanella. La luce viene poi offerta ai presenti: ognuno avvicina le mani alla fiamma e poi le porta a toccare gli occhi per ricevere la benedizione divina. Sulla fronte, tra le sopracciglia, viene posta la curcuma, una polvere rossa che è simbolo della shakti.

Yoga e meditazione

Negli spazi dell’Unione Induista Italiana si possono sperimentare tecniche yoga che mirano a sviluppare la graduale consapevolezza di corpo-mente, il rilassamento e la concentrazione. La meditazione è un assorbimento profondo nel proprio sé; con la pratica di tecniche di introspezione e di ascolto interiore si sviluppano serenità e pace mentale e si risvegliano gradualmente le energie spirituali.

Bhajan e kirtan, i canti devozionali

Nei templi si praticano canti devozionali che ripetono i nomi del Divino. Il canto purifica i pensieri e apre il cuore grazie alle profonde vibrazioni che la musica e il canto stesso producono. La musica ha il potere di donare tranquillità mentale e produce inoltre gioia ed energia.

Incontro

È la straordinaria occasione di incontrare comunità di provenienza diversa, come India (Panjab, Rajastan…) Mauritius, Sri Lanka, Bangladesh con la loro straordinaria ricchezza di lingue diverse, tradizioni e usanze differenti, e tutti celebrano la cultura di pace e di spiritualità.

Danza sacra

Si possono sperimentare, durante i workshop, passi, movimenti del corpo e delle mani, espressioni del volto propri della danza indiana, accompagnati dal ritmo e dalla musica. La danza è una delle forme espressive che nella cultura indù sono considerate non solo forme artistiche, ma raffinati linguaggi spirituali che esprimono simboli e storie mitologiche.

TAOISMO
 

Il taoismo non è solo una delle principali religioni al mondo, è anche una filosofia, un modo di vivere. Il “Tao” (la “via”) è il flusso, la forza eterna che scorre incessantemente, in continua trasformazione.
Professa la non violenza, il rispetto nei confronti della Natura, nei confronti degli altri esseri viventi, del proprio corpo e del proprio spirito.

ARTI INTERNE DI WUDANG CON IL MONACO TAOISTA XU BEN LI
 

In rappresentanza della religione Taoista, al Festival dell’Oriente sarà presente il monaco e maestro Xu Ben Li (nome Taoista Xu Shi He), discepolo di 15a generazione di Wudang San Feng Pai. Questo lignaggio risale al XIV sec. d.C. quando il monaco taoista Zhang San Feng creò il Taijiquan. Il Maestro Xu, nato a Huangshi, nella Provincia cinese del Hubei, è cresciuto, fin da piccolo, con una forte influenza taoista. Suo padre infatti è un prete taoista ortodosso della corrente Zheng Yi Pai ed il suo trisnonno fu un grande artista marziale a Wudang. Così decise all’età di 14 anni di iniziare lo studio delle arti marziali e fu accettato dal Gran Maestro Shifu Zhong Yun Long nel Monte Wudang. Da piccolo ha iniziato lo studio della filosofia taoista e della Medicina Tradizionale Cinese. Nel 2007 viene nominato discepolo dal suo Shifu per divulgare al Mondo le Arti Marziali di Wudang, rappresentando così la 15a generazione dello stile Wudang SanFeng Pai.

Il Monte Wudang, situato nella Provincia del Hubei in Cina, è famoso per essere la culla del Taoismo e delle Arti Marziali Interne e grazie alla sua preziosa e antica cultura è stato nominato nel 1994 Patrimonio Culturale dell’Umanità dall’UNESCO.

La pratica delle arti marziali richiede una grande dedizione, passione e perseveranza, anche nei momenti più duri e difficili che il Maestro Xu ha comunque superato. Il duro allenamento e le prove che ha dovuto sostenere non gli hanno impedito di dedicarsi anche allo studio della filosofia taoista e della Medicina Tradizionale Cinese.

Nel 2007 viene nominato discepolo dal suo Shifu per divulgare al Mondo le Arti Marziali di Wudang, rappresentando così la 15a generazione dello stile Wudang SanFeng Pai.

Il Maestro Xu venne poi scelto per entrare nel “China Wudang Gong Fu Team” promosso dal Governo di Wudang per rappresentare le arti marziali nel mondo. Si è esibito infatti nelle maggiori città cinesi, in Australia e Nuova Zelanda.

Dal 2013 sì è trasferito in Italia per insegnare le arti marziali interne di Wudang.

Al Festival dell’Oriente, quindi, avrete l’occasione di avvicinarvi a questa realtà, conoscerne i simboli, lo yin e yang, il loro divenire incessante e la polarità degli estremi.

“Qualcosa accade ora, perché qualcos’altro è accaduto allora”. Non si chiede perché, o per quali cause passate, un certo ordine di cose avvenga ora; si chiedono, invece, quale sia il significato delle cose che avvengono insieme in questo momento. La parola Tao è la risposta a questa domanda.

SHINTOISMO
 

È nel tempo che si sono perse le origini di questa antica religione, la fede nativa del Giappone, che possiede anche un ruolo chiave all’interno dell’istituzione imperiale.
I particolarissimi santuari (jinja) sono i luoghi-simbolo dello Shintō e condividono caratteristiche comuni, come avere dei portali (torii) al loro ingresso e alcune corde (shimenawa) adiacenti al luogo di culto.Splendidi ambienti naturali, cascate naturali, sontuose montagne sono ritenuti essere la dimora naturale dei kami, ovvero le divinità.
Presso l’area culturale del Giappone potrete approfondire la conoscenza della religione nativa del paese del Sol Levante.

BUDDHISMO TIBETANO
 

La fede autoctona del Tibet è la tradizione Bön, l’indigena religione tibetana che ruota intorno ad un sistema di credenze scismatiche, incentrato interamente intorno al culto della natura.
Al Festival dell’Oriente sarà possibile conoscere gli insegnamenti di questa religione sciamanica, molto complessi quanto affascinanti, grazie alla presenza dei monaci tibetani “Tibet Culture House”. Secondo i fedeli esistono “nove veicoli” per professare la fede, alcuni “alti” ed altri “bassi”. L’insegnamento della via tramite visioni, pratiche divinatorie e altro sono molto frequenti. Sutra e tantra, secondo la tradizione, sono veicoli “più potenti per comprendere alla verità”.

CERIMONIA DI DISTRUZIONE DEL MANDALA
 

I Mandala sono magici specchi del momento presente del nostro cammino, donano forma e colore alla nostra maestosa danza interiore, infinita come l’eternità. In occasione del Festival dell’Oriente, grazie alla presenza della Tibet Culture House Italia e il suo Presidente Tam Ding Choepel sarà costruito un meraviglioso mandala con sabbie colorate. L’ultimo giorno della manifestazione i visitatori del Festival assisteranno alla sua distruzione come da cerimoniale Tibetano e alla consegna della sabbia sacra del Mandala.

CERIMONIA DI DISTRUZIONE DEL MANDALA:

Domenica 15 Dicembre 2019

Ore 17:00