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Corea

COREA

Un originale mondo a parte, affascinante ed enigmatico ad un tempo, è racchiuso nell’area culturale della Corea del Sud, terra che riesce a conciliare perfettamente le antiche tradizioni con l’incedere progressivo di una tecnologia crescente ed una magmatica modernità in costante evoluzione, quasi divorante! Vi meraviglieranno i contrasti tra l’ostentazione di una attualità quasi sfacciata, che prende corpo nell’irriverente danza del K-Pop, osannata dai teenager ed il rigore quasi geometrico, invece, delle danze tradizionali coreane, dove ampi abiti dai colori sgargianti si aprono come corolle floreali meravigliose, seguendo le movenze sincroniche e quasi geometriche di danzatrici soavi dalla pelle eburnea!

Allo stesso modo, la geografia di tale paese, definito “il paese del dolce risveglio”, racchiude in sé metropoli frenetiche ma anche affascinanti paesaggi, con morbide digressioni collinari, boschi soavi, antiche dimore e castelli poderosi: insomma, se non ci si ferma alla prima impressione, la Corea del Sud assurge a dimora dell’arricchimento spirituale, della vivacità e degli accesi contrasti.

Variegate sono anche le attività corsistiche ed esperienziali fruibili in quest’area:

danza tradizionale coreana

Avrete la possibilità di ammirare la coloratissima e suggestiva danza tradizionale Coreana.
Proposta da un gruppo di talentuose danzatrici Coreane ed articolata in varie coreografie, che contribuiranno a rappresentare l’eleganza e la solennità tipica di questi balli. Danze che simboleggiano i fiori, la femminilità, la bellezza, eseguite con i meravigliosi abiti tradizionali e con il supporto di elementi coreografici quali i ventagli o il tamburello Sogo.

calligrafia coreana

La calligrafia coreana, come molte calligrafie dei paesi dell’estremo Oriente, costituisce una sostanziale creazione artistica, di tradizione secolare, pervenuta ai nostri giorni, ammantata da un alone di passato antico e fascino unici. Qualora tu voglia farti sedurre dall’attrattiva di questi originali caratteri, potrai iscriverti al corso di calligrafia coreana, dove verrai seguito step by step nell’apprendimento di quest’autentica arte, imparando a tracciare le lettere e i caratteri della lingua coreana.

 

Nel 1443 il re Sejong inventò una nuova scrittura, di talché il popolo, affetto da elevati tassi di analfabetismo, potesse apprenderla con facilità: tale scrittura si chiamava hunminjeongeum (in caratteri coreani: 훈민정음).
Decorsi oltre 580 anni, le lettere che compongono l’hunminjeongeum sono ad oggi apprezzate per la loro struttura e modalità di creazione: ciascuna lettera rappresenta, infatti, la forma della lingua o della bocca nel momento in cui avviene la pronuncia. Il sovrano illuminato divulgò presso il suo popolo il nuovo alfabeto nel 1446 mediante un manuale illustrato particolarissimo di impressionante valenza filologica, culturale e sociale. L’hunminjeongeum è stato selezionato quale patrimonio dell’UNESCO nel programma “Memorie del mondo” nel 1997 ed ai giorni nostri viene chiamato Hangeul 한글, cioè “scrittura coreana” ed in Corea il 9 Ottobre è indetta la festa nazionale dell’ Hangeul.

cerimonia del tè coreano

In Corea la diffusione della bevanda del Tè risale al 700 d.C. e fu introdotta da monaci buddisti tornati dalla Cina. Il tè veniva sorseggiato da persone di nobile lignaggio e religiosi che lo impiegavano nel corso delle offerte cerimoniali. I sovrani stessi caldeggiavano l’utilizzo del tè per purificare la mente, e dal 1100 al 1400 d.C. il tè fu persino decantato in testi poetici. La Corea è tradizionalmente meno nota rispetto, ad esempio, al Giappone per la sua cultura del tè, strettamente coesa al pensiero buddista, tanto che, quando la dinastia Yi decise di sostituire il buddismo con il confucianesimo nel 1500, non solo vennero distrutti la maggior parte dei templi buddisti, ma fu persino proibito bere il tè! Da quel momento, nei secoli, pochi segni attestarono in Corea, la persistenza del tè e dobbiamo attendere oltre 250 anni perché il tè prenda nuovamente piede con un rito di simbolica profonda valenza.

 

Come viene preparato un autentico, profumato e prelibato coreano?

 

Esistono tre famose varietà di tè coltivate in Corea: oolong, tè nero e tè verde. Quest’ultimo, la cui principale caratteristica è costituita dal fatto che le foglie non sono ossidate, ma conservano il verde della clorofilla e chiamato “nok-cha” in coreano, è il tè in foglie più comune e può essere classificato in diversamente in base a svariati fattori, quali la stagione in cui le foglie vengono colte, la loro dimensione, l’intensità della grazdazione cromatica e la caratteristica fogliare. Durante la mescita del tè, una persona sovrintende la cerimonia, predisponendo tutto l’occorrente per servirlo. Un primo quantitativo di acqua bollente viene impiegata per scaldare sia la teiera vuota che le tazze. Un secondo quantitativo d’acqua viene lasciato leggermente raffreddare mentre un quantitativo variabile di tè viene immesso nella teiera. Tra i tè tradizionali coreani si distinguono:
l’Omija-cha, infuso fatto con i frutti essiccati di schizandra (bacche rosse con spiccate proprietà antiossidanti) che, se bevuto, restituisce al palato le cinque sfumature di gusto: dolce, salato, aspro, amaro e piccante;

 

l’Insam-cha, una tonica tisana a base di ginseng;
l’Oksusu-cha, un tè di a base di granturco tostato;
l’Hyeonmi-cha, un tè a base di riso tostato;

 

lo Yuja-cha, il tè allo yuja, agrume simile al cedro, perfetto per le fredde giornate invernali e dal polposo aspetto di una marmellata. Il tè viene lasciat in infusione non oltre i tre minuti e l’acqua viene progressivamente aggiunta man mano che il tè viene bevuto e progressivamente immesso in tazza, secondo progressioni di bevute che consentono sa di degustare il tè leggiero dei primi “giri”, che il tè più corposo frutto della sedimentazione più prolungata nel fondo della teiera. Nella teiera non deve essere lasciato alcun residuo di acqua poiché l’eccessiva macerazione conferirebbe un gusto amaro alle successive bevute. Il tè coreano viene di solito bevuto tenendo la coppa con le due mani. La degustazione del tè è un processo multisensoriale che coinvolge la vista, l’odorato, il gusto. Per prima cosa si contempla il colore del tè, poi se ne respira il peculiare aroma, poi delicatamente lo si assaggia con la lingua avendo cura di guidare l’iter gustativo deglutendolo delicatamente per apprezzarne il retrogusto in tutto il cavo orale. Alcuni maestri del tè coreano ritengono che il miglior tè verde si degusti alla terza mescita ma la qualità di questo tè ne consente tranquillamente anche 4 o 5. Di volta in volta sarà possibile, in occasione della presenza di maestri o maestre del tè coreani, prendere parte a questa particolare cerimonia del tè.

degustazione del the coreano

Dalle 14:00 e alle 18:00, in area Corea, è possibile prenotarsi per una degustazione dello Yuja-cha o yuja (유자), un tè tradizionale coreano preparato mescolando acqua calda con lo yuja-cheong (유자청), dalla consistenza della marmellata, dolce, denso e polposo. Il tè Yuja è popolare in tutta la Corea, soprattutto in inverno in quanto ricco di vitamina C (ben tre volte più dei nostri limoni).

vestizione dell’hanbok

L’hanbok è il costume tradizionale coreano, per molti versi assimilabile al kimono, abito tradizionale giapponese (per esempio nel tessuto -la seta- e nell’utilizzo in cerimonie formali), ma molte sono le differenze, soprattutto nelle forme. Indossato nelle cerimonie formali e per eventi importanti e costituisce un autentico simbolo della cultura coreana, che avrai l’opportunità di provare con la possibilità di effettuare foto ricordo interagendo col personale coreano e con gli appassionati di questa particolare cultura. Colpiscono i colori decisi e le sete che principalmente vengono impiegate per confezionarli guarnite con fili d’oro, ricami, motivi e fantasie floreali suggestive o variopinte farfalle.

 

I pigmenti utilizzati per i tessuti dell’ hanbok sono prevalentemente di origine naturale e sono svariate le occasioni in cui i coreani sfoggiano questo abito tradizionale: in occasione del Seollal (설날, il Capodanno lunare), nel corso di cerimonie ufficiali come matrimoni e funerali o visite di stato. In alcune scuole coreane tradizionali gli studenti indossano gli hanbok per la cerimonia di diploma. L’abito tradizionale coreano è diviso in due parti: una giacca corta superiore (저고리 – jeogori) con maniche lunghe e ampie abbinata a larghi pantaloni (바지 – baji) per gli uomini e ad una gonna a terra per le donne (치마 – chima) con una larga fascia assicurata sotto il seno per le donne, che conferisce un aspetto fluttuante con ampia libertà di movimento.

 

In passato venivano indossati differenti strati di intimo costituiti da particolari sottogonne e pantaloni che conferivano ulteriore sostegno alla gonna, incrementando compostezza ed eleganza di questo tipico outfit. Attualmente si tende ad indossare un solo substrato di intimo mentre i nastri della giacca superiore sono allacciati con un fiocco sul petto. A complemento di questa tradizionale parure possono essere presenti gilet, giacche o cappotti oltre a berretti per i maschi, invece per le donne fasce, spille per capelli, pendenti vari, tiare. Se volete dei selfies particolari, scattati mentre state indossando lo hanbok, non dovete far altro che recarvi in area Corea, ove sono disponibili svariati hanbok. Ma anche se non volete cimentarvi nella prova di questo costume, anche solo passeggiare fra gli stand dell’area Corea ed osservare gli hanbok costituisce una curiosità davvero unica!

workshop di k-pop

La Corea, nei suoi aspetti contemporanei, è indiscutibilmente trendy: Lo testimoniano gli oscar attribuiti al film Oscar Parasite di Bong Joon Ho o il successo di Squid Game, serie di Netflix di grande successo: dimostrazioni di un intrattenimento dilagante che non poteva non coinvolgere anche la nuova musica popolare della Corea del Sud, il K-pop, un vero fenomeno dilagante, combinazione vivace tra pop music occidentale, house, R&B, hip hop, rock, jazz, soul, dance, elettronica, country costituisce una subcultura dirompente che rinnova stili e mode sociali. Basti pensare a brani come Gangnam style, tormentone sudcoreano K pop balzato agli onori delle classifiche mondiali del 2012! Questo genere, ibrido per antonomasia, incarna le aspettative di una nicchia particolare del pubblico del Festival dell’Oriente, i teenager ed i giovanissimi, ed è caratterizzato da un’attenzione maniacale, quasi ossessiva, all’aspetto visivo delle esibizioni, ai colori, alle coreografie per dar luogo a figurazioni d’insieme di balletti con sincronismi unici. Solitamente alle 18 di ogni giorno di festival, quando vi sia disponibilità dei giovani artisti dei gruppi K-pop è possibile prendere parte a suggestivi stages di gruppo, finalizzati ad esprimersi in questa danza originale e modernissima. Insegnanti di scuole italiane vi insegneranno i passi delle canzoni pop coreane più amate.

k-art

La Korean Art, in sigla K-Art, rappresenta anch’essa un ponte tra tradizione e contemporaneità. Vi sono numerosi artisti coreani che vivono in Italia ed il Festival è sicuramente sensibile alla promozione dell’area Corea, per valorizzarne la dimensione  oltre il k-pop e attraverso l’arte. Artisti provenienti da tutta Italia, si cimenteranno nell’esecuzione di ritratti al pubblico, personalizzabili a richiesta (ad esempio disegnandoli con un particolare outfit di richiamo coreano o con le loro celebrities coreane preferite accanto).

 

La K-art è un fenomeno che coagula differenti artisti, con stili espressivi personali e vari tipi di arte visiva. L’arte contemporanea coreana è molto particolare, ironica e, come il cinema coreano, talora financo pungente. Il termine K-art è una dizione ampia, che taluni rinnegano perché ritenuta eccessivamente popolare: per noi, tuttavia, l’arte non è elitaria, anche se l’arte contemporanea coreana è meno semplice di quanto possa sembrare. Il Festival,  in modo molto semplice e diretto, desidera creare un ponte ideale:  introdurre la cultura coreana nella nostra realtà e farla conoscere con leggerezza, ai nostri avventori.

random play dance

un’esperienza emozionante per i fan di KPOP e gli aspiranti! Hai mai visto una folla cantare e ballare canzoni KPOP in una challange collettiva all’interno di un padiglione fieristico? Questo è ciò che è KPOP Random Play Dance ti offrirà! Un modo divertente per i fan di KPOP per mostrare le loro performances di danza o semplicemente di divertirsi a ritmo di musica. KPOP Random Play Dance è un evento in collettiva dove potrete ballare con canzoni KPOP assortite e casuali, poiché la Random Play Dance non ha bisogno che tu provi o tu sia un provetto performer di KPOP! Se vi piace danzare KPOP potete lanciarvi in questa esperienza e dare sfoggio delle vostre abilità in pubblico o semplicemente divertirvi!
Lasciatevi coinvolgere da questo originale flashmob in cui le persone appassionate di K-pop danzano i ritornelli delle più popolari canzoni coreane, intervallate da un countdown ritmico, presso un area ballo ad hoc dedicata!