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India

INDIA

danza bhangra

Il Bhangra è una forma di musica e danza che ha origine nella regione del Punjab del Pakistan e dell’India. Il bhangra nasce come una danza ballata dagli agricoltori per festeggiare l’arrivo della primavera, un tempo nota come Vaisakhi. I ballerini utilizzano abiti coloratissimi in un vortice di coreografie ricche di energia, sincronia, colori e divertimento. Nasce come ballo di gruppo principalmente maschile, danzato da agricoltori fieri e soddisfatti.

milon mela – folklore e spettacolo dall’india

Il gruppo folkloristico Milon Mela proporrà al Festival dell’Oriente vari momenti dedicati alla tradizione folkloristica Indiana: canti, musiche e danze dei Baul del Bengala; la spettacolare Arte Marziale Kalaripayattu; le danze Chha con le magnifiche maschere, le acrobazie ed un ricco repertorio di storie tratte dai Purana, dal Mahabharattha e dal Ramayana; la raffinata danza Gotipua e tanto altro ancora, in un viaggio emozionante nella spettacolare cultura dell’India.

la danza del cinema indiano bollywood
con ambili abraham e bollymasala dance company

Una danza che nasce in India in quella che viene chiamata Bollywood, la fabbrica indiana dei sogni a metà tra Hollywood e Bombay. È un ballo che unisce la danza indiana e tradizionale ad elementi di jazz, hip hop e flamenco. Si uniscono tecnica, sentimento e narrazione: chi danza esprime i propri stati d’animo e mima una storia con l’aiuto del linguaggio simbolico e gestuale delle mani; movenze orientali e passi moderni, che sfociano in un’allegra e colorata coreografia.
Nella Bollywood dance tutti i muscoli del corpo vengono sollecitati, motivo per cui è considerata una forma di manifestazione delle emozioni. Sono richieste inoltre resistenza fisica, grazia e scioltezza, senso del ritmo.

danza classica indiana kuchipudi
A cura dell’Associazione Surya Chandra

La tecnica della danza Kuchipudi è vivace e scintillante, contraddistinta da una notevole fluidità nel movimento del busto e delle braccia, in contrasto con rapidi e secchi movimenti dei piedi. È considerata una danza classica. “Kuchipudi” o “Kuchelapuram” è anche il nome dell’omonimo villaggio sito nel distretto di Krishna che si affaccia sul Golfo del Bengala, dove, da generazioni, i detentori di questa forma d’arte vivono assieme alle loro famiglie.

danza bollywood
con Francesca & Federico Negma Orlando

Lo strepitoso duo di Francesca e Federico Negma Orlando vi farà ballare al ritmo delle danze legate al mondo di Bollywood! Direttori artistici dell’Accademia Arti Etniche “Negma e le Stelle d’Oriente”, Federico e Francesca Negma Orlando sono danzatori professionisti, coppia artistica di Bollywood, ma anche nella vita in quanto fratello e sorella! Portano in scena la travolgente energia del cinema indiano attraverso la loro danza e il loro stile eclettico, teatrale, dove non mancano complicità e le romantiche atmosfere tipiche di Bollywood, ricreando un vero e proprio viaggio artistico coreografico fra le danze indiane di tradizione, folklore fino alle più moderne contaminazioni come oggi di moda nei set di Mumbai. Uno spettacolo di divertimento puro che coinvolgerà tutto il pubblico del Festival dell’Oriente!

danze e canti spirituali indiani

La sacralità espressiva.
Con la partecipazione dell’istituto nazionale Hare Khrisna “Iskon” di Firenze, in rassegna le danze ed i canti spirituali del popolo indiano.

danza indonesiana

La danza indonesiana riflette le diversità culturali ed etniche in Indonesia, nel paese ci sono infatti più di 700 gruppi etnici e ogni gruppo ha la sua propria danza.
Unica e straordinaria, la danza indonesiana conquista per il ritmo ipnotico della musica e per le movenze dei danzatori tradizionali. Ogni ballerino si muove in modo indipendente, ma ogni singolo movimento del polso, della mano, del dito e le espressioni del volto sono importanti.
La musica è generalmente eseguita dai gamelan (musicisti tradizionali) con improvvisi cambi di tempo e passaggi a effetto tra il silenzio e il rumore assordante.

danza indiana bharatanatyam

Nata come parte integrante dei rituali dei templi del Tamil Nadu e giunta fino a noi come arte tradizionale, il Bharata Natyam utilizza il corpo come veicolo sacro per comunicare ed esprimere la perfezione e la bellezza del divino. Attraverso l’uso consapevole dei gesti delle mani, di passi e posture, questo Essendo espressione dell’anima, la danza indiana permette il verificarsi dei processi di crescita e liberazione, caratteristiche similarmente presenti nello Yoga e nelle varie discipline olistiche.

danze indiane

La danza in India è molto legata alla religione, danzare infatti è ritenuta la forma più antica di preghiera, di sacralità. Gli stili di ballo sono molto affascinanti, ricchi di particolari coreografie e conosciuti in tutto il mondo per l’allegria che trasmettono. In queste danze sono racchiuse le tradizioni, gli usi e i costumi di questo paese così mistico e affascinante.
Originariamente erano presentate nei luoghi sacri dalle danzatrici dei templi e il racconto a episodi era affidato alla mimica del viso, alle molteplici posizioni delle mani e dei piedi, dipinti di rosso proprio per rendere più riconoscibili le estremità, in particolare quelle delle dita che svolgono un ruolo importante nella mimica.

bhajan canti hare khrisna

Il Bhajan è un tipo di canto religioso popolare principalmente nel Nord dell’India, cantato nelle case e nei templi come preghiera in lode delle divinità. Lo scopo principale di questo tipo di canto è quello di esprimere in musica i sentimenti religiosi di devozione nei confronti delle divinità.
Vengono eseguiti in gruppo, con una voce solista che canta la prima strofa, seguita poi dal coro.
Il canto Hare Krishna lenisce dallo squilibrio energetico, bilancia l’energia maschile e femminile presenti in ogni persona, che spesso non si riescono a controllare e gestire serenamente. Hare è la potenza di piacere dell’energia femminile che accoglie, guarisce e cura, mentre il Krishna rappresenta il fascino dell’energia maschile. La ripetizione del mantra consente di ritrovare armonia tra i nostri pensieri (energia maschile) e le emozioni (energia femminile).

danza odissi

Originaria dello stato dell’Orissa, la danza classica indiana è una forma raffinata, che ha abbandonato l’esecuzione all’interno dei templi e delle corti, per trasferirsi nei teatri.
Come per le altre danze, la testa, il torso, il bacino e le ginocchia rappresentano unità di movimento importanti.
Questa tipologia di ballo si costruisce attorno a due posizioni di base: il Chouka o quadrato e il Tribhanga, triplice flessione del corpo, in cui la spina dorsale è posizionata a disegnare una esse. I piedi sono utilizzati per percuotere la terra e per generare energia esplosiva, che risale sino alla parte superiore. Questa energia prodotta durante l’esecuzione rende possibile la contrapposizione tra la stabilità della parte inferiore e la sinuosità di quella superiore.

concerto di tamburo classico indiano

Il tabla è un tipo di tamburo diffuso in India e in Pakistan, utilizzato nella musica indiana, sia classica che popolare e religiosa.
È composto da una cassa di legno o terracotta e da una membrana di pelle, regolabile tramite alcuni lacci di cuoio che trattengono altri cilindri appoggiati al fusto. Al centro di questa pelle centro è presente un cerchio di pasta nera, grazie al quale è possibile ottenere sonorità particolari. Solitamente il percussionista ne suona una coppia di dimensioni diverse, rigorosamente con il solo utilizzo delle mani, in particolare con le dita.

area india

Un’area dedicata a questo splendido paese ed ai suoi aspetti più tipici e tradizionali. Potrete conoscere l’India sia attraverso le sue espressioni culturali, come ad esempio i meravigliosi abiti tipici o gli affascinanti panorami immortalati in una suggestiva mostra fotografica, ma anche attraverso i suoi aspetti spirituali, con aree dedicate alle numerose religioni che caratterizzano il popolo ed il territorio Indiano.

area culturale religiosa induista

Al Festival dell’Oriente sarà presente l’Unione Induista Italiana, con un’intera area dedicata alla cultura religiosa induista, con spazi destinati al raccoglimento e alla meditazione, aspetti da sempre caratteristici per le filosofie orientali.
Inoltre potrete trovare la riproduzione di fontane tradizionali e di templi storici come il Taj Mahal, il palazzo della corona, considerato uno degli edifici più celebri dell’architettura musulmana e dal 2007 inserito delle sette meraviglie del mondo.

riproduzione del taj mahal

Capolavoro dell’architettura musulmana in India e patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, questo meraviglioso mausoleo venne fatto costruire nel 1632 dall’imperatore Moghul Shah Jahan, in memoria della moglie preferita Arjumand Banu Begum, meglio conosciuta come Mumtaz Mahal. Data la sua straordinaria bellezza, nel 2007 è stato inserito fra le nuove sette meraviglie del mondo.

colors of india
mostra fotografica sull’india

Quella di Fabrizio Crippa è una vera e propria sfida, il cui obiettivo è quello di riuscire a trasformare in immagine digitale quello che si concretizza nella sua mente. La sua fotografia vuol cercare di far vedere ciò che l’occhio umano non arriva a cogliere nel dettaglio e con questa mostra possiamo cogliere i caratteri più tradizionali del paese, un viaggio alla scoperta dei luoghi, della bellezza e delle incantevoli tradizioni indiane.

induismo

“Dio è uno, ma i saggi lo chiamano con molti nomi”
“Un lago ha diverse rive. Ad una, gli indù con vasi attingono l’acqua e la chiamano jala, ad un’altra i musulmani l’attingono con otri di cuoio e la chiamano pani. Ad una terza i cristiani la chiamano acqua. La sostanza è una con nomi differenti e perciò ognuno va ricercando la stessa sostanza. Solo il clima, l’indole ed il nome creano le differenze. Lasciate che ogni uomo segua la sua via.” (Ramakrishna)

 

 

Al Festival dell’Oriente, grazie all’area allestita dall’Unione Induista Italiana, sarà possibile avvicinare e conoscere l’antica cultura religiosa del sanatana dharma.
Di grande effetto è il tempio tradizionale induista che in questo vasto spazio viene riprodotto con le rappresentazioni di varie forme del Divino: Ganesha, Durga, Laksmi, Shiva… Differenti espressioni dello stesso principio divino. Come dicono le Scritture “Dio è uno, ma i saggi lo chiamano con molti nomi”.
Questo spazio aperto è allestito con elementi decorativi e iconografici indù in un’ambientazione fatta di loti, acqua, piante di bamboo che ricordano la sacralità del Tutto, l’ambiente naturale della foresta indiana e i luoghi degli asceti.
Qui vengono officiati riti da sacerdoti (pandit) dell’Unione Induista Italiana e monaci del prestigioso monastero induista Matha Gitananda Ashram di Altare (SV).
Chiunque lo desideri può assistere ai riti, ricevere il tilak per la purificazione e il kalava, filo rosso di protezione, nonché partecipare alle attività di yoga e di meditazione, leggere i pannelli esplicativi sull’induismo, visitare mostre fotografiche, seguire incontri e conferenze sullo yoga, l’ayurveda, l’arte, la filosofia.
Tutti i visitatori del Festival dell’Oriente in questa area potranno vivere esperienze ricche di stimoli, prendendo parte alle iniziative che l’Unione Induista Italiana – ente religioso sorto la pratica e lo studio della cultura e della religione induiste – propone per favorire una conoscenza della vera realtà dell’induismo distinguendolo da superficiali imitazioni.

hare krishna

Tutte le divinità sono varie manifestazioni di un dio, Visnu o Krishna. Lasciatevi coinvolgere dal canto e dalle danze di questo particolare movimento spirituale, che professa una relazione trascendentale ed amorevole con il Signore Krishna. Al Festival dell’Oriente, infatti, gli esponenti di questo movimento canteranno e danzeranno da un padiglione all’altro per diffondere la gioia e l’amore tra tutti i visitatori, al suono di Hare Hare, Krishna Krishna!!!
Il movimento Hare Krishna è registrato legalmente come ISKCON, (Associazione Internazionale per la coscienza di Krishna) ed è una comunità mondiale di devoti che praticano il Bhakti yoga, un vero e proprio servizio d’amore a Krishna, il nome di Dio in lingua sanscrita, che significa infinitamente attraente.
Tutti possono sperimentare una pace ed una gioia sublime, attraverso il canto o la meditazione sui suoi santi nomi nella forma del Mantra Hare Krishna, che assicura la purificazione della coscienza e la liberazione dalle ansie e dalle sofferenze, in un’era di discordia e ipocrisia.
Nel mese sacro di Damodara, celebrato in tutta l’India da milioni di persone, il pubblico offrirà un incenso o un fiore a un’incantevole immagine di Krishna che rappresenta lo scambio di Amore Divino, esprimendo un desiderio e chiedendo benedizioni per sè e per le persone care. Durante il festival dell’oriente, i rappresentanti Hare Krishna saranno lieti di introdurre le persone interessate alla conoscenza dei testi e alle pratiche di questa tradizione attraverso video, meditazioni guidate, canti gioiosi, scambi di domande e risposte ed anche assaggi dei loro famosi dolcetti.

mostra su ghandi

In occasione del 150° anniversario della nascita del Mahatma Gandhi, l’Unione Induista Italiana – Sanatana Dharma Samgha, propone una mostra fotografica che ne ripercorre i momenti salienti della vita e le tappe del suo strenuo impegno in difesa del principio della non violenza e della verità come forze del bene comune.

 

Mahatma Gandhi affermò che:
“La pace è frutto della nonviolenza. Non è nonviolenza il limitarsi ad amare chi ci ama. Nonviolenza è amare chi ci odia. So quant’è difficile seguire questa suprema legge dell’amore. Ma non son forse tutte le cose buone e grandi difficili a realizzarsi?”

 

La mostra fotografica sarà anche l’occasione di confronto e di dibattito, tra tradizione e modernità, offrendo spunti di riflessione sulle sfide che la società di oggi pone di fronte a noi donne e uomini alla ricerca di senso.

 

Brevi cenni storici:
La vita di Mohandas Karamchand Gandhi, più comunemente noto come Il Mahatma, è una storia di sforzi eroici per stabilire il valore del satyagraha, “la forza della verità”. Nel perseguire questo obiettivo egli divenne un messaggero di pace in un mondo, quello del XX secolo, circondato dal fuoco della violenza.
Profondo conoscitore della cultura occidentale e della tradizione indiana, induista nello specifico, egli agì da interlocutore capace di interpretare l’istanza di libertà che animava l’India colonizzata dagli inglesi. Divenne, infatti, per l’India il “padre della nazione” al contempo riuscendo a risparmiare l’India e la Gran Bretagna dall’odio e dalla vendetta reciproci nella lotta per la libertà.
Gandhi riprese alcuni concetti chiave della tradizione induista soprattutto nel sottolineare la sacralità di ogni vita.

rituale bagno a ganesh

Ganesh è il Dio della saggezza e messaggero degli inizi di buon auspicio e amata divinità degli Induisti ! Egli è colui che può rimuovere tutti gli ostacoli al successo, è il donatore di fortuna e aiuta ad evitare le avversità. In India a fine agosto si celebra la festa del GANAPATI che dura 10 giorni e termina portando la statua in riva al mare, la quale viene immersa nell’acqua con lo scopo di sciogliere gli ostacoli che la vita ci offre.

 

DESCRIZIONE RITUALE:
Prendi la polvere colorata e offrila a Ganesha, poi prendi l’acqua colorata e bagna la testa di Ganesha. Con questo gesto lavi via tutte le tue paure e lasci andare l’inutile! Tutto questo, conferisce saggezza, salute e prosperità a ognuno di noi. Pronuncia la parola N’AMASTE’.
Pratica il rituale induista all’interno di questo spazio, si lasciano andare le avversità!